Bolzano, Göttingen, 16 novembre 2022
L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) condanna la brutalità con cui la polizia turca ha represso le proteste pacifiche degli Aleviti e la continua repressione delle minoranze religiose in Turchia. Durante le manifestazioni nella capitale turca Ankara contro la cosiddetta “legge sacco” (in turco Torba Yasası), numerosi manifestanti sono stati feriti dalla violenza della polizia. Con questo guazzabuglio di nuove norme, il presidente Recep Tayyip Erdoğan sta cercando di emarginare l’alevismo in Turchia. Questo dipinge un’immagine falsa dell’alevismo, che nega alla religione il suo status di comunità religiosa indipendente. È un attacco frontale alla già debole libertà religiosa del Paese.
Inoltre, da un giorno all’altro è stata istituita un’autorità religiosa chiamata “Presidio per gli aleviti, i bektashi e le Case Cem”, collocata all’interno del Ministero della Cultura e del Turismo. L’alevismo viene così degradato a folclore o addirittura a forma d’arte e non viene più trattato come una religione. Ali Toprak, presidente federale della comunità curda in Germania, spiega: “Siamo una comunità religiosa indipendente. La Turchia deve finalmente riconoscerlo! Il fatto che, secondo la volontà di Erdogan, l’alevismo non debba più essere riconosciuto come religione, ma esclusivamente come cultura, è una palese violazione della libertà religiosa”.
Anche i fedeli aleviti e i loro alleati hanno manifestato contro le politiche turche in Germania. Sabato scorso, 12 novembre, circa 5.000 manifestanti si sono riuniti presso la Deutzer Werft di Colonia. Alla manifestazione erano presenti associazioni alevite europee, non solo tedesche ma anche austriache, belghe, danesi, francesi, olandesi, svizzere, svedesi e norvegesi. Ha partecipato anche la Federazione dei giovani aleviti in Germania (BDAJ). “Chiediamo di porre fine alle violazioni dei diritti umani contro le minoranze religiose in Turchia, legittimate dalla legge di Erdoğan”, insiste Deniz Kaşal, presidente nazionale del BDAJ.
Con la “Legge sacco”, Erdoğan sta perseguendo una politica di oppressione. Le minoranze religiose sono emarginate e discriminate, afferma Aynur Özcan, membro della commissione diplomatica dell’Unione Alevi d’Europa: “Invece di nazionalizzare l’alevismo, il governo turco dovrebbe attuare le richieste decennali degli Aleviti, come il riconoscimento delle Cem (case assembleari) come luoghi di culto al pari delle moschee e la fine della partecipazione obbligatoria all’istruzione religiosa sunnita”.