Bolzano, Göttingen, 23 maggio 2022
L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) mette in guardia l’UE dal soccombere ai nuovi tentativi di ricatto del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Sta cercando di far fruttare in politica estera la richiesta di adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO. Erdogan sta abusando dei giustificati interessi di sicurezza dei due Stati scandinavi per aumentare la criminalizzazione delle minoranze etniche della diaspora. Ancora una volta, sta dimostrando chiaramente di vedere la Nato come uno strumento per imporre le sue politiche autoritarie islamiste all’Europa.
Il governo turco ha detto chiaramente che le due democrazie liberali scandinave otterranno la protezione della NATO dall’aggressione russa solo se criminalizzeranno maggiormente le organizzazioni curde. I governi di Svezia e Finlandia hanno chiaramente condannato le violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra commessi dallo Stato turco nelle aree curde. Quando si tratta di aiuti umanitari, ad esempio in Siria, mostrano scarsa considerazione per i desideri di Erdogan e anche per gli aiuti nelle aree curde. Anche Svezia e Finlandia si mostrano più forti nei confronti delle autorità turche quando si tratta di richiedenti asilo e di oppositori delle politiche di Erdogan. Questa lodevole posizione dovrebbe rafforzare il governo tedesco. Sostenere la Turchia in questa vicenda comporterebbe un’ulteriore erosione dei valori europei.
Mentre gli attivisti curdi in Germania sono perseguiti legalmente anche solo per aver mostrato una bandiera o organizzato una manifestazione di protesta, la popolazione curda in Scandinavia ha finora goduto di maggiori diritti politici, culturali e linguistici. La Germania, invece, trasmette le informazioni sui singoli attivisti curdi direttamente alle autorità di sicurezza turche. Questo porta regolarmente ad arresti e a lunghe pene detentive. Ora molti temono che questa influenza indebita della Turchia si ripercuota anche sulla diaspora curda in Scandinavia. Se le condizioni tedesche dovessero prendere piede anche lì, sarebbe una battuta d’arresto per la democrazia e i diritti umani in Europa. L’immagine della NATO ne risentirà in modo massiccio a causa delle minoranze in Medio Oriente e delle vittime della politica turca. Alla fine, questo non rende nessuno più sicuro.