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Accordo tra SDF e leadership siriana. Mantenere la pressione internazionale sui governanti islamisti

Bolzano, Göttingen, 11 marzo 2025

Campo profughi nella regione di Shahba, nord di Aleppo, Siria del Nord. Foto: Kamal Sido / GfbV 2019.

L’Associazione per i popoli minacciati (APM) accoglie con favore l’accordo tra i nuovi governanti islamisti di Damasco e le Forze democratiche siriane (SDF) e lancia un appello alla comunità internazionale affinché faccia tutto il possibile per evitare ulteriori spargimenti di sangue in Siria.

L’accordo si sarebbe dovuto raggiungere subito dopo la caduta di Assad, all’inizio di dicembre 2024. Purtroppo, al-Sharaa è stato costretto a raggiungere un accordo con i curdi e l’SDF solo a seguito delle pressioni internazionali dopo i massacri genocidi della minoranza alawita. La pressione sui governanti islamisti deve ora essere mantenuta per evitare ulteriori massacri degli alawiti e di altre minoranze etniche e religiose.

L’accordo firmato ieri ha riscosso un’ampia approvazione in Siria, perché può prevenire ulteriori spargimenti di sangue e il brutale assassinio di civili alawiti. I responsabili dei crimini devono ora essere consegnati alla giustizia. Questo è l’unico modo per il nuovo governante islamista di Damasco di dimostrare la sua credibilità. Anche i crimini di guerra commessi dal regime di Assad e dalle milizie di tutti gli schieramenti devono essere indagati e i responsabili devono essere consegnati alla giustizia. Non ci deve essere impunità.

L’UE, e nello specifico il governo tedesco, devono influenzare attivamente il loro partner, il sovrano turco Recep Tayyip Erdoğan, affinché non siluri l’accordo tra la nuova leadership islamista siriana e i curdi. La Turchia deve inoltre ritirare le proprie truppe dalle aree curde che occupa e sciogliere tutte le organizzazioni islamiste che ha addestrato e finanziato. Queste rappresentano una minaccia mortale per le minoranze e le donne.

Rafforzare la minoranza curda, l’SDF e la minoranza drusa nel sud potrebbe prevenire ulteriori massacri da parte delle milizie islamiste sostenute dalla Turchia. Aumenta anche la possibilità che i diritti dei curdi, il riconoscimento della lingua curda, della lingua aramaica e delle lingue di altre minoranze siano sanciti nella nuova Costituzione. Non si deve permettere che la Siria si islamizzi ulteriormente e che la sharia islamica diventi la base della legislazione siriana. Oltre alla separazione dei poteri, nella Costituzione deve essere sancita anche la separazione tra religione e Stato. Il ruolo delle donne nella società siriana deve essere rafforzato anche dal punto di vista costituzionale. Le donne devono essere rappresentate in tutti gli organi e le autorità siriane, in particolare nella magistratura e nella polizia.

L’annuncio della Presidenza siriana sull’agenzia di stampa statale siriana SANA
https://sana.sy/en/?p=349228