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Combattimenti in Siria. Attivisti per i diritti umani allarmati per gli arresti arbitrari e le uccisioni di membri della minoranza alawita

Bolzano, Göttingen, 7 marzo 2025

Campo profughi nella regione di Shahba, nord di Aleppo, Siria del Nord. Foto: Kamal Sido / GfbV 2019.

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) è allarmata dalle notizie di arresti arbitrari e uccisioni di membri della minoranza alawita in Siria e chiede la fine dei combattimenti tra le forze di sicurezza del nuovo governo islamista e gli alawiti armati. Si tratta sia di sostenitori di Assad che di civili alawiti che si difendono dagli attacchi delle forze di sicurezza islamiste.

Con il pretesto di perseguire i sostenitori del regime di Assad, i combattenti islamisti del nuovo governo islamista sunnita di Damasco stanno attaccando la minoranza alawita sulla costa mediterranea. Secondo le nostre fonti sul campo, ci sono arresti e uccisioni arbitrarie. Secondo notizie non ancora confermate, almeno 70 persone sono state uccise o ferite.

In particolare il governo tedesco, che mantiene buoni contatti con il nuovo governo islamista sunnita in Siria, dovrebbe chiedere immediatamente la fine delle violenze. Tutte le operazioni militari in Siria devono terminare. Le forze armate locali devono essere formate dalla popolazione locale per mantenere la sicurezza. Bisogna impedire il trasferimento di combattenti da una regione all’altra, soprattutto se si tratta di combattenti di altre confessioni. Agli ex combattenti di Al-Qaeda e ai sostenitori dello “Stato Islamico”, che ora fanno parte del nuovo cosiddetto esercito siriano, deve essere impedito di commettere crimini contro i civili con il pretesto di combattere quel che rimane del regime di Assad. Tutti gli arresti dei sostenitori del vecchio regime devono cessare fino alla formazione di un governo di unità nazionale. Deve essere compito di questo governo indagare sui crimini del regime di Assad e perseguire i responsabili.

Tutti i governi europei devono far pressione perché tutti i gruppi della popolazione siano coinvolti nella formazione del nuovo governo siriano. Oltre all’islamista Hay’at Tahrir al-Sham, le Forze Democratiche Siriane (SDF), che controllano il nord-est del Paese, anche le organizzazioni druse del sud e gli alawiti della costa mediterranea siriana devono entrare a far parte del nuovo governo. Deve essere garantito il ritiro dei combattenti stranieri dalla Siria. Dopo il ritiro degli iraniani e degli islamisti sciiti come le milizie di Hezbollah, anche la Turchia e tutti gli islamisti sunniti non siriani devono lasciare la Siria.

Diversi attori regionali e internazionali stanno influenzando gli sviluppi in Siria, in particolare Stati Uniti, Israele e Russia. Tutti e tre gli Stati hanno truppe a terra e controllano lo spazio aereo siriano. Senza la cooperazione di questi tre Stati, difficilmente sarà possibile realizzare un processo di transizione pacifica in Siria. La fine di tutti i combattimenti in Siria è una priorità assoluta.