Bolzano, Göttingen, 5 gennaio 2023
L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) condanna il brutale assassinio dell’avvocato curdo Luqman Hanan nella regione siriana nord-occidentale di Afrin. Le milizie islamiste controllate dalla Turchia sono responsabili della morte del 45enne sotto tortura. Luqman Hanan è stato arrestato per la terza volta dai servizi segreti turchi e dagli islamisti siriani ad Afrin il 20 dicembre 2022. Due giorni dopo, la sua famiglia ha ritirato il corpo da un ospedale militare.
Nei colloqui con l’APM, gli attivisti curdi e i parenti dell’uomo ucciso hanno confermato che il padre di tre figli era stato gravemente torturato. Le immagini a disposizione dell’APM mostrano anche chiari segni di tortura su tutto il corpo. La maggior parte dei suoi familiari è fuggita da Afrin e ora vive in Germania o in Danimarca. Solo lui e uno dei suoi fratelli hanno insistito per rimanere ad Afrin nonostante i pericoli quotidiani. Non voleva lasciare le sue terre, soprattutto gli uliveti, ai militari turchi e agli islamisti siriani.
Dall’occupazione turca di Afrin nel 2018, in violazione del diritto internazionale, almeno 50 curdi sono stati torturati a morte. Circa 7.000 persone sono considerate disperse. Centinaia di migliaia di persone sono ancora in fuga. I pochi curdi rimasti ad Afrin devono regolarmente pagare un riscatto agli islamisti siriani per rimanere. Spesso la Turchia non può pagare i loro stipendi a causa della crisi finanziaria in corso. Poi l’emirato del Golfo arabo Qatar interviene e si fa carico del finanziamento degli islamisti siriani.
Nel frattempo, la Turchia continua a uccidere i rifugiati siriani al suo confine. Nel 2022, le truppe di confine turche hanno ucciso 542 persone, tra cui 103 bambini. Altre 2.246 persone sono rimaste ferite. La maggior parte aveva cercato di fuggire in Europa attraverso la Turchia. Tra le vittime, però, ci sono anche molti contadini del nord della Siria che lavoravano nei loro campi vicino al confine.
In occasione della morte di Luqman Hanan, i cittadini di Afrin che vivono in Germania invitano a manifestare a Bruxelles con il motto: “Fine delle torture ad Afrin! Condannate l’occupazione turca!”. I firmatari dell’appello chiedono che la comunità internazionale non tolleri più i crimini di guerra della Turchia, Stato della NATO. La manifestazione si terrà venerdì 6 gennaio 2023, dalle 13:00 alle 15:30, davanti al Parlamento europeo.