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9 dicembre 2023: 75. anniversario della Convenzione ONU per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio

Bolzano, Göttingen, 6 dicembre 2023

Una manifestazione della GfbV. Foto: Hanno Schedler/GfbV

La Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, adottata dalle Nazioni Unite 75 anni fa, non ha raggiunto ad oggi il suo obiettivo. Milioni di persone sono state uccise dal 1948 con l’intenzione di distruggere il loro gruppo etnico o la loro comunità religiosa in tutto o in parte, riassume l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) in un memorandum pubblicato oggi. La Convenzione è stata adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1948, un giorno prima della Dichiarazione universale dei diritti umani, sulla scia degli orrori dell’Olocausto.

Ancora oggi, persone vengono uccise, sfollate o violentemente private della loro identità sotto gli occhi dell’opinione pubblica mondiale. Minoranze come i Rohingya in Myanmar, gli Uiguri nel nord-ovest della Cina e gli Yazidi in Iraq sono spesso colpite. Inoltre, l’attacco della Russia all’Ucraina ha dimostrato che la portata del diritto penale internazionale è tutt’altro che sufficiente. Il crimine di aggressione, cioè l’attacco di uno Stato a un altro, deve essere urgentemente sancito nel diritto internazionale. Questo deficit porta inevitabilmente alla guerra, alla violenza e all’espulsione – e persino al genocidio. L’APM chiede quindi un’estensione dello Statuto della Corte penale internazionale. A causa del blocco permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite deve renderlo possibile. Tutta l’Unione Europea dovrebbe sostenere la Corte penale internazionale e promuovere la ratifica della Convenzione sul genocidio da parte di altri Stati.

Chi ha responsabilità politiche, non deve più ignorare questi crimini mostruosi. Bisogna dare un nome ai responsabili. Perché i genocidi non sono disastri naturali. Sono deliberatamente perpetrati da regimi, milizie e governi brutali. Coloro che hanno responsabilità politiche, anche in Europa, rendono possibili i genocidi perché si voltano dall’altra parte, ignorano gli avvertimenti, antepongono i propri interessi a quelli delle persone colpite o addirittura sostengono attivamente i crimini. Le vittime di genocidio degli ultimi 75 anni si contano purtroppo a milioni. Un esempio da evitare è il doppio standard della politica estera tedesca per calcolo politico, come nel caso del sostegno alla guerra russa contro la Cecenia sotto l’ex cancelliere Schröder o all’aggressione turca contro i curdi sotto il presidente Erdogan. Il giuramento dei detenuti di Buchenwald “Mai più!” deve valere per tutte le vittime di oggi e del futuro.

Il memorandum in tedesco “75 Jahre Völkermordkonvention” è scaricabile da questo link (https://cache.pressmailing.net/content/50bcd786-533d-42a0-89f1-a8b432bec790/GfbV-Memo%20Genozidkonvention.pdf). Descrive dieci genocidi in modo più dettagliato e permette ai sopravvissuti e alle vittime di dire la loro. Una tabella elenca i genocidi degli ultimi 75 anni.