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Confermata la sentenza contro l’attivista russo per i diritti umani Oleg Orlov: “Un altro atto del processo politico farsa”

Bolzano, Göttingen, 11 luglio 2024

GfbV e Memorial protestano davanti all'ambasciata russa a Berlino, 20 febbraio 2024. Foto: Nora Erdmann / GfbV.

Secondo la Associazione per i Popoli Minacciati (APM), la conferma del verdetto contro l’attivista russo per i diritti umani Oleg Orlov nel procedimento d’appello di oggi da parte del Tribunale della città di Mosca è un’ulteriore prova della completa subordinazione della magistratura al regime di Putin.

“L’udienza di oggi presso il Tribunale di Mosca è stata, come previsto, un altro atto del processo politico farsa contro uno dei più importanti difensori dei diritti umani della Russia. Oleg Orlov è illegittimamente detenuto e deve essere rilasciato immediatamente”, ha dichiarato Sarah Reinke, responsabile del lavoro sui diritti umani dell’APM. Orlov è stato condannato a due anni e sei mesi di carcere il 27 febbraio 2024 per proteste contro la guerra e critiche al governo russo. È cofondatore della famosa organizzazione per i diritti umani Memorial.

Nelle sue osservazioni conclusive, Oleg Orlov ha descritto il sistema giudiziario russo con le parole di un testimone dei processi di Norimberga contro i principali rappresentanti del regime nazista: “Hanno distorto, pervertito e infine raggiunto la completa distruzione della legge e dell’ordine nello Stato. Hanno reso il sistema giudiziario parte integrante della dittatura. Hanno abolito ogni parvenza di indipendenza giudiziaria”. Secondo Orlov, queste parole potrebbero provenire da uno qualsiasi degli attuali prigionieri politici in Russia.

Più di 3.000 persone sono attualmente sotto processo in Russia per motivi politici e più di 1.000 sono in carcere per motivi politici. Tra questi ci sono prigionieri famosi come Vladimir Kara-Mursa e Oleg Orlov. I membri delle minoranze e delle popolazioni indigene costituiscono una percentuale particolarmente elevata di prigionieri politici.

Circa 14.000 civili ucraini sono detenuti nei centri di detenzione russi. Solo in Crimea, 205 persone sono state condannate per motivi politici, 134 delle quali appartengono ai tatari di Crimea.