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Esame periodico dei diritti umani in Bolivia da parte dell’ONU. La società civile boliviana presenta rapporti allarmanti

Bolzano, Göttingen, 28 novembre 2024

Gli incendi nel comune di Roboré, in Bolivia, continuano a colpire le comunità e il patrimonio naturale. Foto: Claudia Belaunde / FCBC.

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) è preoccupata per l’evoluzione della situazione dei diritti umani in Bolivia. Il governo boliviano ha urgente bisogno di rispettare con coerenza gli standard internazionali in materia di diritti umani e ambiente. La protezione dei diritti degli indigeni, la regolamentazione delle attività estrattive e le misure contro la distruzione dell’ambiente sono particolarmente urgenti.

In vista dell’Esame Periodico Universale (EPU) della Bolivia da parte del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, che si terrà nel gennaio 2025, 300 organizzazioni boliviane hanno presentato rapporti allarmanti sulla situazione dei diritti umani a Ginevra. I 14 rapporti affrontano la crescente violenza contro gli attivisti per l’ambiente e i diritti umani, i danni alla salute causati dall’uso del mercurio – in particolare tra le donne indigene – e le conseguenze della massiccia deforestazione e degli incendi boschivi incontrollati. L’iniziativa è stata sostenuta dalla “Comunidad de Derechos Humanos”, la comunità boliviana per i diritti umani.

Il processo delle Nazioni Unite rappresenta un’importante piattaforma per la società civile. Tuttavia, la sua influenza rimarrà limitata se il governo boliviano continuerà ad ignorare i risultati allarmanti. Susana Saveedra, dell’organizzazione boliviana per i diritti umani Fundación Construir di La Paz, sede del governo del Paese, riassume così i rapporti: “Lo Stato boliviano non ha dato seguito alle raccomandazioni della società civile. Al contrario, ha adottato regolamenti incostituzionali a favore dell’estrazione mineraria, dell’energia idroelettrica, dell’allevamento e delle monocolture nei territori indigeni e nelle aree protette”.

L’APM si appella al governo della Bolivia affinché rispetti la Costituzione e gli obblighi internazionali e applichi misure contro la distruzione dell’ambiente, la violenza e l’impunità. La protezione dei diritti umani e dell’ambiente non deve più rimanere un mero servizio a parole. Tutti gli stati europei devono esigere misure coerenti nella cooperazione bilaterale per rafforzare lo Stato di diritto in Bolivia. Finché gruppi esposti come le popolazioni indigene o gli attivisti ambientali saranno lasciati soli, l’UPR e le sue raccomandazioni rimarranno solo una politica simbolica.